scuola materna di dolzago
progetto di concorso
2013

L’iter progettuale non è partito dalla collocazione dell’edificio sul lotto, per occuparsi successivamente dell’organizzazione e del disegno degli spazi esterni risultanti. Al contrario, il progetto ha riguardato fin da subito tutta l’area d’intervento con l’obiettivo di definire un organismo dinamico che fosse strumento di dialogo spaziale tra il “dentro”, il fuori”, annullando qualsiasi gerarchia e realizzando una completa sinergia fra esterno ed interno, affinchè l’uno sia estensione naturale e parte integrante dell’altro. 
In tal modo l’articolazione compositiva dell’edificio in progetto ha definito lo schema distributivo sia dello spazio interno, sia dello spazio esterno che non è mai “accessorio” ma assume sempre, e senza forzature, una funzione compatibile con le sue dimensioni e la sua ubicazione.
Se è vero, come noi crediamo che sia, che una corretta architettura possa avere un influsso positivo sul carattere e sul benessere delle persone, è ancor più vero che un’architettura destinata ai bambini dovrà avere anche un ruolo formativo e di sviluppo fisico e cognitivo. Ci hanno guidato le parole di Zevi a proposito dell’asilo Sant’Elia di Terragni: “Qui domina finalmente l’orizzontale, la linea di terra, il gioire del quotidiano; sgorgano gli spazi luminosi, i percorsi, i dialoghi tra intelaiature struttive e i volumi, senza intellettualismi, con naturalezza creativa….”
Nell’affrontare questo progetto abbiamo ritenuto fondamentale non concentrarci solo sull’identità del bambino, ma considerare la scuola per l’infanzia come un sistema di relazioni e comunicazioni tra bambini, insegnanti e genitori. Tenendo conto che le relazioni per essere tali devono potersi tradurre in relazioni spaziali: sezioni contigue tra loro e ai servizi (bagni, spogliatoi, refettorio) non separate da corridoi o percorsi isolati, presenza di ampi spazi (saloni multi-attività e piazze comuni) ma anche spazi più contenuti in grado di favorire l’esperienza del piccolo gruppo e il gesto individuale. Senza dimenticare l’importanza delle relazioni di tipo visivo garantite da vetrate rivolte sia verso l’interno sia verso l’esterno, in modo che lo sguardo possa orientarsi e mantenere un rapporto continuo con l’ambiente circostante e le persone che lo abitano.